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al testo di Donatella Nardin
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ogni vittima a mare è viva. ove si adorni più chiara nell’aria la vista, passandole sopra di un qualche brillio, inerme la scorgi: possiede dell’acqua l’innato splendore. àncora al gelo di luna il suo sangue un lembo ampio di luce che non dà tregua all’azzurro inesausto dell’onda. potresti essere tu mille volte già stato dal rosso deserto migrante al nostro mondo civile venuto a perorare ragioni di vite perdute alla pietà tentando inutilmente di dispiegare il senso del tuo disadorno dolore, potresti essere tu, nei cieli cupi d’aprile, d’arma bianca a perire, potresti essere tu ripudiato, affogato, solo senza più nome. |
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